Dopo il bagnetto o mentre dorme, mai prima dei 20 giorni di vita e con tecniche diverse per le mani e i piedi: ecco come, quando e con che strumenti è bene tagliare le unghie del neonato.

Sono una parte molto delicata e nei primi giorni di vita sarebbe più opportuno parlare di cartilagini piuttosto che di unghie. Quelle del neonato sono, infatti, morbide, si sfaldano spontaneamente e sono molto delicate, ancora in formazione, ma già ben funzionanti, tant’è che il piccino, spesso fin da subito, riesce comunque sia a procurarsi qualche graffio mentre si strofina le mani sul musetto.

Nei primi 15-20 giorni è sempre meglio non accorciare o tagliare le unghie al neonato (si può proteggere il piccino con delle manopole per evitare che si autolesioni). Dopo circa due settimane dalla nascita si può procedere al taglio, utilizzando preferibilmente forbici con la punta arrotondata, per escludere ogni rischio di errore, e cercando di seguire la curva naturale dell’unghia, evitando un lavoro troppo profondo e accurato. Chi non si sentisse sicuro usando le forbici può procedere accorciando le unghie del bambino con una limetta (ce ne sono di apposite di cartone, in versione micro proprio per i bambini). La presa sulla manina o il piedino dovrà essere ferma, così da poter procedere anche in caso di movimenti bruschi del neonato (per i bambini più agitati, il consiglio è di effettuare operazione mentre il piccolo dorme).

Mano a mano che il bambino crescerà, le unghie andranno tagliate più spesso, per evitare che si accumuli dello sporco che, una volta ingerito, potrebbe portare i batteri dritti nella bocca di vostro figlio. Il consiglio è farlo ogni volta che l’unghia supera la punta del dito, magari dopo il bagnetto, quando sono più morbide e il bambino è più rilassato. Le unghie dei piedi sono generalmente più dure di quelle delle mani e vanno tagliate in maniera più dritta, con un taglio orizzontale, così da evitare il rischio che si inseriscano nella morbida pelle circostante, incarnendosi e infiammandosi.