Aumento della sudorazione, aumento della temperatura corporea, microtraumi e contatti con attrezzature e ambienti condivisi con altri: lo sport espone frequentemente al pericolo di infezioni fungine e batteriche.

La pelle quotidianamente è aggredita da numerosi agenti infettivi e si difende da questi attacchi grazie alla protezione naturale fornita dal film idrolipidico di superficie, costituito dalla miscela del sebo, dei lipidi epidermici e dell’acqua proveniente dalla sudorazione e dalla traspirazione. Le dermatofitosi (micosi causate da funghi parassiti che infestano soltanto la cute e i suoi annessi cutanei), localizzate al cuoio capelluto, al corpo, ai piedi e alle pieghe ascellari e inguinali, costituiscono da sole più del 20% di tutte le malattie della pelle.

Quando si intacca l’integrità chimico fisica della pelle la si espone all’aggressione degli agenti esterni, cosa che può capitare frequentemente agli sportivi: micro traumi, cambi repentini di temperatura, agenti chimici, sudorazione, infatti, facilitano lo sviluppo di vere e proprie patologie virali, batteriche, micotiche e parassitarie.

Altro fattore predisponente è la promiscuità degli ambienti dello sport: docce e spogliatoi comuni, attrezzi ginnici, piscine sono luoghi in cui facilmente proliferano questi agenti patogeni. I funghi e i batteri, responsabili delle più comuni malattie cutanee e delle dermatotrofiti sono costantemente presenti nel nostro organismo e convivono con noi senza crearci fastidi. In determinate condizioni, questi batteri si virulentano scatenando le infezioni.

Le condizioni per l’insorgere delle dermatofitosi possono essere di varia natura: un abbassamento delle difese immunitarie, la presenza di patologie gravi come il diabete, ma anche particolari condizioni climatiche caratterizzate da temperatura elevata e alto tasso di umidità. L’attività fisica in sé determina innalzamento della temperatura cutanea e aumento della sudorazione. L’uso di scarpe di gomma e di indumenti sintetici, impedendo la traspirazione della pelle, ne determina la macerazione. Una volta macerata, quindi danneggiata, la cheratina presente sullo strato superficiale della cute non è più in grado di proteggerla e lascia libero sfogo ai batteri, che trovano le condizioni ottimali per proliferare negli ambienti caldi-umidi e al riparo dalla luce.