Molte sono le cause del colore della pelle, dai raggi ultravioletti, ai melanosomi, all’alimentazione e a eventuali stati patologici. Importante è soprattutto l’interazione di diversi pigmenti, primo tra tutti la melanina.

La presenza di diverse carnagioni nel mondo è il risultato dell’adattamento della pelle umana alla penetrazione dei raggi ultravioletti nell’epidermide alle diverse latitudini, ma il colore della pelle dipende anche dall’alimentazione, dalla forma e dal numero dei melanosomi, dallo stato dinamico della microcircolazione cutanea, della presenza di diverse sostanze nel sangue, nonché da eventuali stati patologici. In ogni caso, è possibile osservare un diverso colorito cutaneo al variare dell’età.

Per esempio, la pelle dei caucasici appare chiara nei neonati, più scura nei giovani e nell’adulto, giallastra negli anziani. Il colore della pelle è poi il risultato dell’interazione a livello cutaneo di diversi pigmenti, tra cui la melanina (responsabile colore pelle) presente nell’epidermide (che varia dal giallo scuro al bruno), l’emoglobina del sangue, presente nei capillari più superficiali (che varia dal rosso al blu), i carotenoidi e flavonoidi, presenti negli strati superficiali (che variano dal giallo all’arancione all’olivastro).

Il colore della pelle è un parametro rilevante in dermocosmetologia, in quanto una buona parte della popolazione mondiale desidera una carnagione più scura e ricorre a svariati prodotti e trattamenti per aumentare l’abbronzatura (modificazione colore pelle). Tuttavia esistono numerosi inestetismi che riguardano le iperpigmentazioni cutanee (discromie, accumuli melanici, efelidi...), che spingono molti consumatori alla ricerca di prodotti depigmentanti, in grado di uniformare il colore della propria pelle. Esistono poi neoformazioni cutanee (nevi, fibromi, cisti, verruche...), che generalmente insorgono con l’avanzare dell’età: queste manifestazioni devono essere tenute sotto controllo, ricorrendo all’intervento di specialisti dermatologi.