Ci vogliono prodotti specifici per difendere la pelle indifesa del bambino dalle radiazioni solari. Vediamo come individuarli

L’esposizione dei bambini al sole obbliga a particolare attenzione. E’ ormai scientificamente accertato che le scottature in età infantile sono uno dei principali fattori di rischio neoplastico. Da consigliare sempre, quindi, prodotti specifici -come una crema solare bambini- che rispettino le esigenze di pelli particolarmente indifese, possibilmente senza filtri chimici, e applicazioni rinnovate molto di frequente. Così come bisogna ricordare che esistono sostanze fotosensibilizzanti: alcune categorie di farmaci, profumi e anche alcuni cosmetici non sono compatibili con l’esposizione al sole.

La prima regola da seguire è fare attenzione all’età del bambino. Se non ha ancora tre anni, bisogna proteggerlo con indumenti e il cappellino, oltre a spalmarlo bene sulle zone scoperte con creme solari specifiche per bambini, senza filtri chimici. La mamma deve anche ricordare che, oltre all’esposizione diretta, c’è anche la radiazione riflessa del suolo (la sabbia riflette circa il 15-25% dei raggi Uv, l’acqua di mare il 20%), oltre alla radiazione diffusa del cielo. Quindi, l’ombra dell’ombrellone, da sola, non è sufficiente per garantire la necessaria protezione del bambino dal sole.

Dopo i tre anni l’esposizione deve, comunque sia, essere limitata (mai tra le ore 11 e le 15) e il bimbo va sempre protetto con prodotti specifici ad altissima protezione, con filtri anti Uva Uvb, resistenti all’acqua e alla sabbia. L’applicazione della crema solare bambini deve essere rinnovata con regolarità ogni ora, e comunque sia sempre dopo il bagno.