Oltre all’abbronzatura, il sole ci dà il buonumore. Ed è il trattamento terapeutico per alcuni disordini.

Ci sono tanti benefici che possono derivare dall’esposizione solare. L’abbronzatura, che è semplicemente la protezione naturale della pelle nei confronti dei raggi ultravioletti, nel vissuto collettivo è indice di buona salute. Anche il miglioramento della prestanza fisica e dell’umore sono considerati effetti benefici. La fototerapia o light therapy, basata sull’uso della luce del sole o artificiale, può essere indicata per curare anche la bulimia, i disturbi del sonno e una forma di depressione, il disturbo affettivo stagionale o Sad Seasonal Affective Disorder che si manifesta tipicamente in inverno, quando inevitabilmente si trascorrono molte ore al chiuso, in mancanza delle radiazioni ultraviolette dirette.

La maggiore esposizione alla luce solare è in grado di favorire inoltre l’inversione del rapporto relativo alla produzione di due ormoni da parte della ghiandola pineale, serotonina e melatonina, a favore della serotonina, influendo così favorevolmente sul nostro umore. Secondo alcuni dati della letteratura, sembrerebbe che in seguito alla fototerapia si assista a un aumento delle endorfine, gli ormoni ad azione antidepressiva e antidolorifica.

Inoltre la fototerapia induce un piacevole riscaldamento del corpo dovuto alla componente dei raggi infrarossi, radiazioni la cui valenza si sta ancora studiando. I raggi ultravioletti trovano un utilizzo anche per la disinfezione e sterilizzazione, poiché sono in grado di inattivare (azione batteriostatica) e di distruggere (azione battericida) microorganismi patogeni e no. L’antica pratica di porre al sole materassi e lenzuola o indumenti per bonificarli ha dunque un qualche fondamento scientifico.