Ecco quali sono le procedure per determinare, nei test in vitro, il fattore di protezione solare.

Esistono metodi differenti per calcolare il fattore di protezione solare (Fp), con scale di riferimento più o meno ampie. Queste, in modo grossolano, le procedure dei test in vivo: su un campione di soggetti si individuano due zone di pelle, di cui una viene esposta a una lampada solare senza alcuna protezione, mentre l’altra viene trattata con il prodotto da testare.

Quindi, si verifica dopo quanto tempo compare l’eritema sulle parti in esame. L’indice di protezione esprime la quantità di raggi Uv necessaria a produrre il minimo eritema sulla pelle protetta e viene ricavato dal rapporto tra la Med (Minimal erythema dose) su pelle protetta, espressa in joule/cm2, e la Med su pelle non protetta. Un semplice calcolo approssimativo permette di dare subito l’idea della protezione fornita dal prodotto: bisogna dividere il numero 1 per il Spf. Per fare qualche esempio, un prodotto con Fp 10 lascia passare 1/10 dei raggi Uv, quindi protegge al 90%; una crema con Fp 30 lascia passare 1/30 dei raggi Uv e protegge al 97%. La protezione solare alta diventa quindi indispensabile.