Ecco come man mano si sviluppa, durante la gravidanza, il derma del feto. La sua origine embriologica e istologica spiega il perché dello stretto rapporto tra pelle e sistema nervoso.

Il derma deriva dal tessuto connettivo embrionale, che origina dallo scollamento di alcune cellule dei foglietti embrionali, in particolare da quelle del mesoderma. Un embrione tra le quattro e le otto settimane contiene cellule mesodermiche indifferenziate, immerse in una sostanza fondamentale amorfa, priva di fibre.

Soltanto intorno al terzo mese il derma può essere distinto dal tessuto sottocutaneo, gli elementi cellulari progressivamente si moltiplicano e si trasformano in gran parte in fibroblasti. Al quarto mese si può già distinguere lo strato papillare da quello reticolare sottostante, iniziano a formarsi le fibre collagene, mentre le prime fibre elastiche si osservano tra il quinto e il sesto mese di gravidanza, anche se la maggior parte di esse si formerà dopo la nascita.

Nella seconda metà della vita fetale si verifica un’abbondante esfoliazione delle cellule superficiali dell’epidermide che, insieme ai secreti delle ghiandole cutanee, forma una sostanza biancastra e vischiosa (vernice caseosa), che ricopre tutta la superficie corporea del feto. Da un punto di vista embriologico e istologico si può concludere che la pelle non risulta un tessuto di derivazione uniforme, ma presenta cellule di origine ectodermica, mesenchimale, neuroectodermica: da qui deriva lo stretto rapporto tra il derma e il sistema nervoso.