Le campagne di sensibilizzazione sui rischi del sole funzionano. Gli italiani si proteggono di più e più consapevolmente.

L’atteggiamento degli italiani rispetto all’utilizzo dei solari sta cambiando, almeno così parrebbe dalla ricerca condotta da Gfk Eurisko e commissionata da Eau Thermale Avène nell’ambito del progetto “Benvenuto sole”, che ha fotografato i comportamenti degli italiani rispetto all’esposizione solare. Tra il 2001 e il 2010, infatti, c’è stato un cambiamento e la maggior parte degli intervistati ha dimostrato di avere grande consapevolezza dell’importanza di proteggersi dal sole.

È aumentata infatti la percentuale di chi ritiene sia molto/abbastanza importante proteggere la pelle con i solari (passata dall’86% al 91%). Nove italiani su dieci sanno che può essere dannoso soprattutto in relazione alle patologie neoplastiche della pelle. Più della metà sa che i fattori di protezione alti non impediscono l’abbronzatura e che sono necessari soprattutto durante i primi giorni.

Oggi circa due italiani su tre utilizzano solari quando si espongono volontariamente, 4 milioni in più rispetto a dieci anni fa, secondo la ricerca Gfk Eurisko e Eau Thermale Avène. Inoltre, fatto molto importante, chi si protegge nella maggior parte dei casi lo fa in modo continuativo e usando indici di protezione significativamente più alti rispetto al passato. Nel 2001 usare una protezione bassa significava utilizzare un prodotto con FP 3,7 mentre oggi il valore medio è 13,3. La protezione media era 8,6 contro l’attuale 19,1 e l’alta era 22,6, contro l’FP 40 attuale. Una crescita davvero significativa.