Nuove terapie farmacologiche, integratori, chirurgia tricologica: scopri cosa si può fare contro la calvizie

La calvizie può essere di diversi tipi e colpire trasversalmente secondo il sesso, l'età e lo stile di vita. L'alopecia e il diradamento della chioma, infatti, derivano da predisposizione genetica. cambiamenti ormonali importanti (ad esempio l'alopecia androgenetica femminile da menopausa), stress e utilizzo di trattamenti aggressivi o tossici.

In tutti questi casi, per far ricrescere i capelli, è necessaria la diagnosi della causa della calvizie, da circoscrivere grazie a specifici esami tricologici. Far ricrescere i capelli non è una missione impossibile ma tutto dipende da cosa provoca la calvizie e da quanto è tempestivo l'intervento. Infatti, se il diradamento e la caduta dei capelli sono dovuti a invecchiamento e predisposizione genetica vi sarà ben poco da fare per bloccare la perdita della chioma. Ma si potrà, invece, intervenire con innovative tecniche chirurgiche come l'autotrapianto dei capelli oppure con farmaci d'avanguardia.

Tra questi ultimi, recenti studi statunitensi hanno individuato l'efficacia del farmaco ruxolitinib nel far ricrescere i capelli. Questo trattamento farmacologico per ora è soltanto in fase di sperimentazione ma promette di riuscire a far ricrescere i capelli in 4-5 mesi di assunzione. Tali ricerche sono state condotte su un gruppo di uomini affetti da alopecia areata (forma molto aggressiva di alopecia che fa "impazzire" il sistema immunitario).

Se il diradamento dei capelli, però, è in fase iniziale ed è dovuto a stress oppure a carenze nutrizionali, convalescenze o assunzione prolungata di farmaci, allora potrebbero essere sufficienti terapie con integratori specifici, fiale a base di amminoacidi e complessi vitaminici. Nei casi di variazioni ormonali e aggressione del bulbo da parte di ormoni androgeni, può funzionare l'assunzione sottocutanea di testosterone (alopecia androginica femminile).