I fanghi anticellulite sono trattamenti intensivi contro la pelle a buccia d’arancia e la ritenzione idrica. Ecco a cosa servono e quando si usano.

Insieme alle creme e ai gel anticellulite, da utilizzare quotidianamente, vi sono trattamenti specifici ad hoc da effettuare periodicamente come cure intensive e coadiuvanti nella lotta alla cellulite. Tra questi, i più efficaci sono gli scrub e i fanghi anticellulite. I fanghi sono formulati con alghe marine dal forte potere drenante e da oligoelementi che hanno la proprietà di far “risalire” i liquidi grazie al principio dell’osmosi. La forte concentrazione di estratti marini contenuta nei fanghi, ha lo stesso effetto di una seduta di talassoterapia o di un’immersione marina comprensiva di alghe depurative.

I fanghi  possono essere sia freddi sia caldi. Questi ultimi sono più strong e mentre agiscono provocano una reazione cutanea temporanea con rossore e pizzicorìo. Non sono quindi trattamenti adatti alla pelle sensibile e delicata. Per le epidermidi intolleranti, è meglio utilizzare i fanghi anticellulite a freddo, che agiscono con gli stessi principi attivi marini ma senza provocare calore e arrossamento delle zone trattate.

Il fango anticellulite si usa dopo la doccia e, preferibilmente, dopo lo scrub drenante settimanale. Si stende con un pennello sulle zone da trattare (gambe, glutei, addome), lasciandole scoperte o ricoprendole con una pellicola trasparente (come in istituto). Ciascun fango, ovviamente, ha le sue indicazioni specifiche d’utilizzo e quindi, come per ogni ccosmetico, è consigliabile seguire pedissequamente le istruzioni d’uso. Una volta lasciato agire il prodotto, si risciacqua con acqua tiepida avendo cura di eliminare ogni residuo di fango dalla pelle. Meglio ancora, se l’ultimo risciacquo viene eseguito con acqua fredda dal basso verso l’alto: l’azione tonificante sarà così ancora maggiore.