Gli oli essenziali agiscono sul tessuto adiposo, su alcuni ormoni e sull’assunzione dei cibi.

Gli oli essenziali hanno un ruolo importante nell’omeostasi energetica mediando risposte lipolitiche dirette sul tessuto adiposo e regolando il metabolismo dei lipidi attraverso l’interazione di più sistemi: nervoso centrale, endocrino e tessuto adiposo. Il primo influenza direttamente l’assunzione del cibo attraverso l’ipotalamo e l’amigdala, strutture del sistema limbico, dove due circuiti neuronali, con opposte funzioni, stimolano il senso di fame o sazietà in rapporto, rispettivamente, ad un bilancio energetico negativo o positivo. Il sistema nervoso centrale agisce anche indirettamente mediante l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene aumentando la liberazione di catecolamine (noradrenalina) ad azione lipolitica. Specifiche fragranze stimolano i recettori olfattivi favorendo l’attività del sistema simpatico con conseguente aumento di liberazione di noradrenalina e produzione di proteine “disaccoppianti” (UCP) che, dissociando la catena respiratoria dalla fosforilazione ossidativa, dissipano gran parte dell’energia ottenuta dall’idrolisi dei grassi e incrementano la termogenesi. Le sostanze più studiate sono quelle agrumate e, in particolare, gli oli essenziali di pompelmo estratti dal pericarpo del frutto del Citrus Paradisi. La sua inalazione, protratta per dieci minuti, provoca aumento dell’attività nervosa simpatica nel tessuto adiposo per la durata di oltre novanta minuti. È stato, inoltre, studiato l’effetto adiuvante della caffeina, un alcaloide ad anello purinico appartenente al gruppo delle xantine che, applicata sulla cute, giunge nel tessuto adiposo sottocutaneo dove sinergizza con la noradrenalina nel promuovere la lipolisi e l’ossidazione dei grassi attraverso aumento di UCP. Un’altra essenza in grado di influenzare il metabolismo lipidico è l’estratto di biancospino che, attraverso il blocco della lipoproteinlipasi, impedisce agli acidi grassi circolanti di essere assunti dagli adipociti per sintetizzare trigliceridi; i polifenoli in esso contenuti, inoltre, inibendo l’enzima catecol-O-metiltranferasi che degrada la noradrenalina, potenziano l’effetto locale lipolitico noradrenergico. La natura, quindi, grazie alle proprietà benefiche e curative delle sostanze da essa ricavate, rappresenta ancora oggi come in passato la principale fonte di benessere per la salute dell’uomo.