Le condizioni ambientali estreme non giovano alle dermatiti atopiche

Le dermatiti atopiche hanno tra i molteplici fattori scatenanti gli stimoli ambientali e le abitudini igieniche. È importante sapere che tutte le condizioni ambientali estreme possono peggiorarne l’andamento, come il troppo freddo e il troppo caldo, l’ambiente eccessivamente secco o umido. Per questo durante i mesi invernali si assiste a un netto peggioramento dell’andamento della DA, mentre in genere durante la primavera e l’estate, durante il soggiorno marino, la maggior parte delle DA migliorano fino a scomparire, grazie agli effetti benefici antinfiammatori del sole.

Inoltre in inverno i riscaldamenti domestici favoriscono l’aumento della concentrazione di acari della polvere, che agiscono da irritanti sia sulla pelle, sia sulla mucosa respiratoria, pertanto, per  prevenire eventuali sensibilizzazioni allergiche e alleviare i sintomi delle dermatiti atopiche, è opportuno eseguire una bonifica ambientale dagli acari. Vanno evitati e/o limitati tutti quei materiali nei quali gli acari tendono ad annidarsi, come tappeti, moquette, peluche, materassi di lana, piumini e cuscini in piuma d’oca e così via.

In caso di dermatiti atopiche è molto importante non utilizzare prodotti per l’igiene quotidiana che possano essere aggressivi sulla cute atopica. Vanno evitati detergenti schiumogeni, come i bagnoschiuma, e detergenti in generale contenenti profumo. Sono da preferire detergenti delicati, poco o nulla schiumogeni e/o oli da bagno per il loro potere emolliente. I tessuti a contatto diretto con la pelle devono essere in fibra naturale (cotone, lino e seta), evitando assolutamente la lana, per il suo alto potere irritante sulla cute atopica. Per lavare i capi vanno scelti detersivi poco o per nulla profumati, evitando l’aggiunta di ammorbidenti e/o disinfettanti che risultano in genere irritanti.