In Italia si può usare soltanto sulla fronte, ma nel resto del mondo l’uso su tutte le rughe è già stato approvato da decenni. Ma resta pur sempre un farmaco, da usare con cautela.

La tossina botulinica, comunemente chiamata anche botulino è un farmaco che trova impiego in molte patologie e gli studi per verificarne nuove applicazioni in campo terapeutico sono numerosi e molto promettenti. Usato già da molti anni in tutto il mondo da neurologi e oculisti per il trattamento di alcune patologie (il blefarospasmo, lo strabismo, l’iperidrosi) in Italia può essere usato dal 2004 anche per scopi estetici, per la correzione delle rughe glabellari, cioè i solchi verticali tra le sopracciglia. In molti altri Paesi, però, l’uso estetico è consentito per correggere anche le altre rughe del volto.

Il botulino è prodotto dal clostridium botulinum, un batterio anaerobico. Qual è il suo meccanismo d’azione? Agisce bloccando la trasmissione colinergica dell’impulso nervoso che porta alla contrazione muscolare o alla secrezione delle ghiandole sudoripare. Il risultato è una “paralisi flaccida” del muscolo, cioè un rilassamento della parte trattata.

Il botulino è uno dei trattamenti con il margine di sicurezza più ampio in medicina estetica. I risultati, e di conseguenza anche i rari effetti indesiderati, sono transitori non ha mai provocato complicanze gravi, anche dopo anni di trattamento nella stessa persona. È pur sempre un farmaco e come tale deve essere trattato: può essere somministrato esclusivamente da un medico, meglio se specialista e deve essere di origine certa.