Non è un problema generico, la perdita dei capelli nelle donne è strettamente connesso alle patologie dell’universo femminile.
La perdita dei capelli nelle donne è un problematica che ha una natura diversa da quella pertinente all’universo maschile. Negli uomini infatti, il nemico numero uno si chiama calvizie, patologia abbastanza rara tra le donne. Al contrario, quando parliamo di caduta, ci riferiamo soprattutto al sesso femminile e si tratta quasi sempre di problemi transitori, quindi fortunatamente reversibili. Vediamo dunque nello specifico quali sono le principali cause che portano alla perdita dei capelli nelle donne.

Le principali cause

I fattori endogeni, ovvero quelli derivanti dal funzionamento del nostro corpo, sono i più frequenti. Altro discorso andrebbe fatto per le cause esterne, che non riguardano vere patologie ma comportamenti scorretti (eccessivi lavaggi, esposizione al sole, trattamenti con prodotti aggressivi, colorazioni, piastra…).
  • Fattori endocrinologici: riguardano il sistema delle nostre ghiandole endocrine, regolato dall’ipofisi. Un tipico problema in questo senso è quello riguardante il malfunzionamento della tiroide (iper o ipofunzionante).
  • Stress: che condiziona in modo diretto il sistema endocrino e quindi, di riflesso, va a causare la caduta dei capelli.
  • Diete ipocaloriche: non va dimenticato che, insieme ai grassi del corpo, regimi poco equilibrati e diete drastiche possono provocare la perdita dei capelli tra le donne.
  • Il parto: nonostante durante le ultime settimane di gravidanza la chioma tenda ad infoltirsi, subito dopo il parto si assiste a una generale tendenza alla caduta. In poco tempo, tre mesi al massimo, tutto dovrebbe tornare alla normalità.
  • Carenze alimentari: per quanto sottovalutata, è una delle cause principali della caduta.
  • Febbre: qualche settimana dopo l’evento (influenza, mal di gola) si verifica una caduta dei capelli in seguito all’accelerazione metabolica causata dall’innalzamento della temperatura del corpo.

I test sui capelli

  • Esame del capello: va ad analizzare il cuoio capelluto, per meglio conoscere i fattori che portano alla caduta. Una delle cause più diffuse rilevate da questo tipo di analisi è la seborrea, ovvero un’eccessiva produzione di sebo che porta all’antiestetico problema dei capelli grassi, spesso preludio alla caduta.
  • Tricogramma: con questo approccio si va in profondità, grazie all’esame al microscopio. Il tricogramma viene ordinato dal dermatologo in caso di sospetto di alopecia (ma non solo) e va eseguito in assenza di tinture o trattamenti del capello, come la permanente. Il prelievo (detto “strappo”) riguarda una piccola ciocca di 50-100 capelli. È un esame fondamentale per capire il ciclo di ricrescita e comprendere il perché della perdita capelli donne.
  • Mineralogramma: Come dice il nome stesso del test, l’esame in questione rileva la presenza di alcuni minerali all’interno di un campione di capelli. Il fine ultimo del test è quello di trovare una relazione tra il sistema neurovegetativo e le funzioni di alcuni organi, tra l’attività psichica e quella endocrina.