Uno dei problemi più comuni che può insorgere durante l’allattamento al seno, è la comparsa delle ragadi. Il seno dolorante, escoriato e ferito si può però trattare efficacemente continuando ad allattare al seno.

Le ragadi sono uno dei disturbi più frequenti nel corso dell’allattamento al seno. Si tratta, in sostanza, di taglietti ed escoriazioni (a volte vere e proprie ferite) che rendono molto difficile e dolorosa la suzione. Per questo, spesso, una delle cause di interruzione dell’allattamento al seno sono proprio le ragadi. Ma perché compaiono le ragadi sui capezzoli?

Sostanzialmente perchè il bambino si attacca al seno in modo scorretto ovvero senza prendere con la bocca tutta l’area attorno al capezzolo ma soltanto la punta di quest’ultimo. Invece, la posizione corretta (mostrata dalle ostetriche durante i corsi pre-parto e nel puerperio) è quella in cui la bocca del neonato afferra a ventosa l’intera area attorno all’areola. Inoltre, le ragadi compaiono anche se il seno e i capezzoli non sono ben idratati e ammorbiditi.

Per ovviare a tutte queste cause, è necessario dunque:

  • Attaccare il bambino al seno in maniera corretta, in modo che la bocca non strofini solo il capezzolo
  • Idratare e lenire i capezzoli con uno specifico balsamo per l’allattamento dopo ogni poppata
  • Lasciare sempre sul seno qualche goccia di latte materno, potente cicatrizzante e antibatterico naturale
  • Non lavare il seno a ogni poppata
  • Massaggiare spesso il seno con movimenti circolari, per ammorbidirlo. Aiutarsi con un apposito olio per l’allattamento. Questa operazione evita anche il formarsi di dolorosi ingorghi mammari (che possono peggiorare in mastite) spesso associati alla difficoltà di suzione corretta e alle ragadi